Che cos’è l’umidità relativa di equilibrio?

L’umidità relativa di equilibrio (ERH) è il valore di umidità relativa al quale si può esporre un prodotto igroscopico senza che si verifichi uno scambio di umidità tra il prodotto e l’ambiente. Viene indicata su una scala da 0 a 100 %ur. L’umidità relativa di equilibrio viene misurata abitualmente nell’industria cartaria e farmaceutica, ma può essere utilizzata praticamente per tutti i prodotti sensibili all’umidità o la cui manipolazione viene influenzata dall’umidità.


Attività dell’acqua o umidità relativa di equilibrio?

Entrambi i valori sono espressione della quantità di vapore acqueo libero che si trova in un prodotto, sia sulla superficie che all’interno. In pratica si tratta della stessa misura, espressa solamente in maniera diversa. In questa brochure si utilizza il concetto di “attività dell’acqua”, ma si potrebbe altrettanto validamente ricorrere alla definizione di “umidità relativa di equilibrio”. Molti prodotti ROTRONIC consentono di scegliere se visualizzare, insieme alla temperatura, l’attività dell’acqua o l’umidità relativa.


Che cosa è il contenuto d’acqua?

Il contenuto d’acqua, quando riferito a materiali solidi, é la percentuale del peso totale del materiale costituita da acqua sia in fase liquida che
gassosa. Questa grandezza è largamente utilizzata in molti settori dell’industria.


Attività dell’acqua o Contenuto d’acqua?

Spesso non si sa se convenga misurare l’attività dell’acqua o il contenuto d’acqua. In molti settori industriali il contenuto d’acqua si impiega anche per controllare la quantità d’acqua di un prodotto per motivi quantitativi.  Se, ad esempio, un prodotto si vende a peso, il controllo del contenuto d’acqua può essere effettivamente utile per accertare la qualità del prodotto, ma la quantità d’acqua si riflette anche sulla redditività (più acqua significa maggiore guadagno).
L’attività dell’acqua risulta invece fondamentale quando le considerazioni sono di natura qualitativa, per valutare la stabilità del prodotto, la conservabilità (ad es. la stabilità microbiologica ed enzimatica, la conservazione degli aromi), le caratteristiche di manipolazione (ad es. formazione di grumi nelle polveri), le caratteristiche fisiche (per es. dimensione della carta) e la stabilità chimica (ad es. di medicinali).
La relazione tra l’attività dell’acqua e il contenuto d’acqua può essere rappresentata tramite una curva, la cosiddetta isoterma di assorbimento (vedere diagramma). Se esiste la possibilità di misurare entrambi i parametri, è possibile determinare la loro relazione reciproca, ed ogni parametro è derivabile dall’altro (interpolazione).
A livello pratico l’isoterma di assorbimento è poco utilizzabile, poiché la relazione fra l’attività dell’acqua e il contenuto d’acqua varia sia al variare della temperatura di misura che della composizione del materiale. Questo si verifica in particolare con i prodotti naturali come gli alimenti e la carta.
L’utente deve pertanto decidere quale parametro di misura sia più idoneo per ogni prodotto e/o processo di produzione. Allo scopo di garantire la qualità, è possibile convertire i limiti del contenuto d’acqua nei limiti dell’attività dell’acqua grazie a semplicissimi test comparativi. La misurazione dell’attività dell’acqua è un procedimento non distruttivo, di facile esecuzione, applicabile in numerose configurazioni pratiche sia in laboratorio, sia in loco.